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Revisioni veicoli pesanti: un sistema in stallo?

Tra sovraccarico e conflitti l’ispettore C potrebbe essere una risorsa strategica

Trasporto su strada in Italia: analisi del trend

Il trasporto su strada in Italia è in costante crescita, come dimostra il fatto che nel 2022 l’87,4% del valore delle merci e l’82,8% dei chilometri percorsi dai passeggeri si siano mossi su gomma. Questo trend positivo, che ha superato i livelli pre-pandemia con una crescita del 14,3% rispetto al 2017.

Il trasporto su strada in Italia continua a mostrare una crescita costante, seppur con un trend in lieve rallentamento. I dati più recenti evidenziano un aumento del traffico merci su strada del 2,6% nel 2022 rispetto all’anno precedente. Il 2023 ha visto un ulteriore incremento dello 0,5%, mentre entro la fine 2024 si attende un’accelerazione al 2,1%. Questa tendenza si riflette anche nella quota di mercato del trasporto merci su strada, che si prevede passerà dal 49,5% del 2019 al 51,1% del 2024, confermando il ruolo predominante di questo settore nel panorama logistico nazionale (fonte: Confcommercio Italia).

Ispettori veicoli pesanti: un ruolo cruciale per la sicurezza stradale

Questi significativi incrementi impongono di garantire standard di sicurezza stradale sempre più elevati, rendendo cruciale il controllo periodico sullo stato di salute dei veicoli, soprattutto di quelli pesanti. Per far fronte a questa esigenza, il legislatore ha introdotto la figura dell’ Ispettore dei Veicoli Pesanti, un professionista esterno alla Motorizzazione Civile che affianca il personale interno, numericamente insufficiente a gestire l’elevato volume di revisioni. Dal 2022, oltre 1000 nuovi ispettori sono entrati in servizio, con un flusso costante di nuove figure formate annualmente da istituti come Formek, che riesce a portare all’esame circa 100 nuove figure all’anno. Nonostante questo incremento, l’effettiva implementazione del sistema di revisione con il coinvolgimento di ispettori privati presenta forti criticità. Infatti, solo alcune regioni italiane – Emilia Romagna, Veneto e parte della Lombardia – si sono adeguate alla normativa, utilizzando gli ispettori esterni per le sedute di revisione. 

Ispettori di tipo C: la guerra dei turni

Questa situazione genera due problematiche principali: 

  1. Sovraccarico degli ispettori interni alla Motorizzazione: l’allineamento dei salari tra ispettori interni ed esterni ha portato i primi a privilegiare le sedute di revisione, limitando di fatto il coinvolgimento degli ispettori privati e creando un eccesso di offerta di questi ultimi sul mercato.
  2. L’ingresso di nuovi ispettori dal 2024 ha inasprito la competizione interna tra Ispettori C privati, riducendo le opportunità per tutti e generando tensioni, soprattutto tra gli ispettori “senior” (abilitati nel 2022 e 2023) e “junior” (abilitati dal 2024).

Inizialmente, in un contesto di scarsa concorrenza, gli ispettori senior hanno goduto di un elevato numero di sedute e di un buon livello di guadagno.

Tuttavia, la recente politica della DGT di assegnare lo stesso numero di ore di lavoro a tutti gli ispettori di tipo C, seppur apparentemente equa, ha creato una disparità di trattamento. Infatti, a parità di ore assegnate, gli ispettori junior, meno esperti, finiscono per ottenere un numero maggiore di sedute rispetto ai senior, che vedono limitate le proprie opportunità.

Questa situazione, in cui i nuovi entrati sono favoriti a discapito di chi ha maggiore esperienza, contribuisce ad alimentare il conflitto e la frustrazione tra i dipendenti.

Tre proposte concrete: verso un sistema più equo e capillare

Per superare queste criticità e ottimizzare il sistema di revisione dei veicoli pesanti, si propongono 3 soluzioni: 

  1. estendere l’utilizzo degli ispettori privati a tutte le regioni italiane: uniformare l’applicazione della normativa permetterebbe di distribuire il carico di lavoro in modo più equo, offrendo maggiori opportunità a tutti gli ispettori privati e garantendo una maggiore capillarità del servizio.
  2. Per supportare i centri di revisione veicoli leggeri, molti dei quali in sofferenza e a rischio chiusura a causa della carenza di ispettori, gli ispettori di tipo C potrebbero collaborare come figure esterne mediante partita IVA, garantendo la presenza di almeno un ispettore e il principio di esclusività, offrendo al contempo nuove opportunità di lavoro a questi ultimi.
  3. Specializzazione degli ispettori di tipo C: attraverso una formazione ulteriore e continua, gli ispettori di tipo C potrebbero specializzarsi in aree di competenza ad oggi esclusive dei CPA ministeriali, quali ADR, ATP e veicoli ad uso speciali. Questo permetterebbe in futuro di utilizzare anche gli ispettori di tipo C per questa categoria di controlli, consentendo da subito di ispezionare anche i veicoli speciali nel corso delle attuali sedute di revisione.

In conclusione, il mercato delle revisioni dei veicoli pesanti in Italia si trova in una fase di transizione caratterizzata da luci e ombre. Affrontare le criticità attuali con soluzioni concrete e lungimiranti è fondamentale per garantire la sicurezza stradale e la sostenibilità del settore.